Wilkommen

In Italia, in campagna elettorale, è estremamente difficile che le proposte dei vari candidati siano considerate attendibili. Tant’è che da anni, almeno dall’avvento del Berlusconismo, ognuno si può permettere di lanciare in pasto agli elettori le idee più bizzarre, in una gara a chi la spara più grossa, perché nessuno, o quasi, andrà mai a controllare se verranno poi attuate o meno.

Nelle ultime elezioni cittadine però una proposta lanciata dal gruppo Per Siena di Pierluigi Piccini mi aveva incuriosito: la Siena Pass.

Questa, riprendo dal blog dell’ex sindaco, l’idea: “una Card annuale che permetterà di utilizzare liberamente mezzi pubblici e impianti sportivi, visitare musei, usufruire di agevolazioni per diverse attività cittadine come per gli spazi espositivi del territorio provinciale. I viaggiatori potranno acquistarne una di importo variabile, a seconda della versione a tempo scelta (tre giorni o una settimana: non per poche ore!), i cui ricavi serviranno ad abbattere il costo di quella per i residenti, fino ad azzerarlo. Con questo strumento, legato a un’offerta diffusa e autentica, i turisti rimarranno più a lungo, diventando una risorsa, non più un peso economico e sociale. Allo stesso tempo l’offerta culturale diventerà un patrimonio finalmente accessibile, mentre la città si potrà liberare dalla pressione del traffico e dai problemi della sosta, grazie a un maggior utilizzo degli autobus. Il Comune creerà una serie di servizi accessibili e diffusi: ci sarà un sostegno per affiancare economicamente e premiare i giovani che vogliono investire nella formazione, aprire un’attività o coloro che hanno necessità di rientrare nel mondo produttivo. Torniamo comunità: il senso di appartenenza ne uscirà rafforzato, bellezza e conoscenza saranno nuovamente disponibili. I residenti che fanno i conti con le multe e le imposte elevate, i disagi legati alla pressione turistica, avranno nuove opportunità. Sopratutto, vivranno in un contesto totalmente cambiato, in meglio.”

Perché mi aveva colpito questa idea? Perché ho avuto modo di testarla non troppi anni fa, in una realtà ben più grande (e funzionante): Berlino. Con la differenza sostanziale che la card tedesca era rivolta esclusivamente ai visitatori e non ai residenti, unica modifica che personalmente apporterei all’idea di Piccini.

Con un sito dedicato ben pubblicizzato, www.berlin-welcomecard.de e un’app per facilitare gli spostamenti con il trasporto pubblico in anticipo anche a Google Maps (mentre da noi funziona poco e male anche quella di Tiemme), con un’offerta enorme ad un prezzo decisamente vantaggioso (i musei più importanti gratuiti, quelli meno noti a sconto), potemmo infatti godere appieno della capitale tedesca.

Ovviamente le due realtà sono ben diverse e l’applicazione andrebbe rimodulata in base alle caratteristiche del nostro territorio, ma perché non valutare di farne un modello che abbracci tutta la Provincia? Sono estremamente certo che apporterebbe un vantaggio alla città e alla provincia tutta, meta turistica apprezzata in tutto il mondo, ma non sempre valorizzata in modo omogeneo.

L’Onda di Gustave Courbet (1869) – Alte Nationalgalerie, Berlino
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